L’Aquila, il violinista Gilles Apap suona con i Solisti Aquilani

apap gilles

“Mi sono subito convinto che rappresenti il violinista del ventunesimo secolo”. “Più che un acrobata del violino, è un violinista per natura, diabolicamente abile ma soprattutto abitato dalla musica”, queste le parole usate, rispettivamente, del grande violinista Yehudi Menhuin e del regista Bruno Monsaingeon, il più noto dei documentaristi nell’ambito della musica colta, per descrivere Gilles Apap.
Un musicista fuori dagli schemi, che attraversa i più diversi repertori con impressionante naturalezza e pare, nessuna volontà di osservare la distinzione dei diversi generi.
Ne è una dimostrazione, spiega Carla Di Lena nelle note di sala, il programma, disinvoltamente trasversale, che sarà proposto martedì 30 gennaio, alle 18, nell’auditorium del Parco a L’Aquila, nel settimo appuntamento della rassegna Musica per la città allestita dai Solisti Aquilani.
Dopo il concerto di Bologna all’auditorium Manzoni, l’orchestra torna a casa per offrire al pubblico aquilano e abruzzese l’incanto di un diamante della musica come Apap. Nato in Algeria, di formazione francese e di studi statunitensi, è quasi inevitabile che Gilles Apap utilizzi la sua straordinaria abilità virtuosistica e interpretativa per vagare con gioia nei repertori di ogni luogo e di ogni tempo, sia quando si esibisce in recital, sia quando viene affiancato da una delle compagini orchestrali italiane più longeve e apprezzate nel panorama internazionale con I Solisti Aquilani. L’orchestra si farà trascinare in un programma caleidoscopico, dove il divertimento (Kreisler che imita Pugnani) si alterna a uno dei monumenti della letteratura violinistica (il Concerto di Mendelssohn), dove le musiche popolari bulgare e irlandesi, nelle quali il violino dirige le danze, si infilano tra una Berceuse di Fauré e un Concerto di Rota, dove le struggenti canzoni country di Bill Monroe giocano con i ricordi centroeuropei di Enescu e con il sound parigino di Privat. In un giro del mondo che altro non può che esaltare la felicità della musica.

I Solisti Aquilani si avvalgono della direzione artistica di Maurizio Cocciolito.
Brani di Fritz Kreisler, Felix Mendelssohn, Nino Rota, Gabriel Fauré, Jo Privat, George Enescu, Bill Monroee, Johnny Grimble.

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