Disco Ricordo, Lucio Battisti, I giardini di Marzo (video)

lucio battisti

radioadriatico.altervista.org propone oggi un brano selezionato da Remo WJ che con lo slogan: “Lasciate ogni speranza o voi che leggete, Un tuffo nel passato”, nel suo spazio del Disco Ricordo ci porta nell’anno 1972 con il brano “I giardini di marzo”, eseguito nel video da Lucio Battisti.

Scritta da Lucio Battisti e Mogol, è stata cantata anche da Mina, Andrea Bocelli, Ligabue e da Ultimo, la canzone parla della sua vita privata in gioventù, della povertà, della timidezza e della mancanza di coraggio, questa stupenda canzone parla di uno stato d’animo che ci riguarda tutti e tutte, remozioni e sentimenti che almeno una volta nella vita ognuno di noi ha provato. Solo l’amore può portarci alla realtà, riscoprire noi stessi, farci sentire dentro l’universo che ci circonda. “Questo è il tempo di vivere con te. Le mie mani come vedi non tremano più, e ho nell’anima in fondo all’anima cieli immensi e immenso amore”. Con molta crudezza, ci ricorda che vivere con coraggio non è facile. La paura è la nostra peggiore nemica e che spesso ci impedisce di vivere come vorremmo. Ma il coraggio di vivere ancora non c’è.

MARTIN LUTHER KING – Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno.

PAULO COELHO – Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni.

GIOVANNA FERRI – L’amore è un ladro, ruba cuore e ragione, sei fragile.

REMOZIONI: Dobbiamo scegliere come vivere e avere il coraggio di farlo, non si può tornare indietro e cambiare qualcosa, ma possiamo oggi con coraggio farlo con l’unica scelta che abbiamo: essere forti, cosa sarebbe la vita se non avessimo coraggio di correre rischi? ciò che desideriamo viviamolo col coraggio del cuore.

LUCIO BATTISTI
I GIARDINI DI MARZO

Il carretto passava e quell’uomo gridava gelati
al 21 del mese i nostri soldi erano già finiti
io pensavo a mia madre e rivedevo i suoi vestiti
il più bello era nero coi fiori non ancora appassiti
All’uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri
io restavo a guardarli cercando il coraggio per imitarli
poi sconfitto tornavo a giocar con la mente i suoi tarli
e alla sera al telefono tu mi chiedevi perché non parli
Che anno è che giorno è
questo è il tempo di vivere con te
le mie mani come vedi non tremano più
e ho nell’anima
in fondo all’anima cieli immensi
e immenso amore
e poi ancora ancora amore amor per te
fiumi azzurri e colline e praterie
dove corrono dolcissime le mie malinconie
l’universo trova spazio dentro me
ma il coraggio di vivere quello ancora non c’è
I giardini di marzo si vestono di nuovi colori
e le giovani donne in quei mesi vivono nuovi amori
camminavi al mio fianco e ad un tratto dicesti “tu muori
se mi aiuti son certa che io ne verrò fuori”
ma non una parola chiarì i miei pensieri
continuai a camminare lasciandoti attrice di ieri
Che anno è che giorno è
questo è il tempo di vivere con te
le mie mani come vedi non tremano più
e ho nell’anima
in fondo all’anima cieli immensi
e immenso amore
e poi ancora ancora amore amor per te
fiumi azzurri e colline e praterie
dove corrono dolcissime le mie malinconie
l’universo trova spazio dentro me
ma il coraggio di vivere quello ancora non c’è

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