Atri, ISA omaggia Haydin con Geminiani e Di Lorenzo

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Due musicisti legati all’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese da un legame di solida collaborazione tornano questa settimana in Abruzzo per i due concerti della produzione ISA Haydn di corte e di Londra, in programma a L’Aquila sabato 10 febbraio alle 18.00 (Ridotto del Teatro Comunale “V. Antonellini”) e domenica 11 febbraio alle ore 17.00 presso lo splendido Teatro Comunale di Atri.

I protagonisti: sul podio Giancarlo De Lorenzo, direttore artistico, fra l’altro, dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo, presenza stabile nelle stagioni ISA a cui è molto legato dopo averne diretto l’Orchestra nel 2009 sul palco del Teatro Alla Scala di Milano, in un concerto dedicato alla ricostruzione del Ridotto del Teatro Comunale “V. Antonellini”, replicato poi nel 2010 per l’Accademia Nazionale S. Cecilia al Parco della Musica di Roma.

Solista ospite della produzione sarà invece Gabriele Geminiani, primo violoncello dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dell’Orchestra Mozart di Claudio Abbado. Interprete di primo piano sui palcoscenici italiani e fra i violoncellisti più riconosciuti della sua generazione.

Il programma del concerto monografico dedicato al compositore austriaco Franz Joseph Haydn, considerato il padre della sinfonia e del quartetto d’archi, prevede l’esecuzione dell’Ouverture in re maggiore, del Concerto in re maggiore per violoncello e orchestra e della Sinfonia n.103 in mi bemolle maggiore “Col rullo di timpani”: un viaggio, in breve, nel percorso artistico dell’autore. I primi due titoli risalgono, infatti, agli anni trascorsi alla corte degli Esterhazy, una tra le più antiche famiglie nobiliari europee, presso cui il compositore prestò servizio dal 1761 al 1790 come maestro di cappella e che lo portò a definire gli elementi formali e strutturali di quello che è stato definito “stile classico”, divenendo un punto di riferimento per tutti i compositori dell’epoca. L’ultimo, invece, è parte della produzione composta quando il compositore era ormai famoso in tutto il continente e soggiornò per alcuni anni a Londra dove presentò un gruppo di dodici sinfonie che presero appunto il nome di “Londinesi” e che rivelano la piena maturità.

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