Disco Ricordo, Adriano Celentano, Il ragazzo della via Gluck (video)

celentano

radioadriatico.altervista.org propone un brano selezionato da Remo WJ che con lo slogan: “Lasciate ogni speranza o voi che leggete, Un tuffo nel passato”, nel suo spazio del Disco Ricordo ci porta nell’anno 1966 con il brano “Il ragazzo della via Gluck”, eseguito nel video da Adriano Clentano.

Scritta da Adriano Celentano, Luciano Beretta e Miki Del Prete, partecipò al festival di Sanremo, Celentano l’ha cantata insieme a Eros Ramazzotti, cantata da Verdelle Smith dal titolo Tar and Cement, Francoise Hardy “ la maison ou j’ dai The Cousins “der junge aus der via Gluck, e una cover inglese dei Cream di Eric Clapton, e vi sono numerose cover. La canzone parla di un ragazzo che con molta tristezza, abbandona la casa, campagna, gli amici e la spensieratezza dell’aria aperta, libero di correre sui prati, per andare a vivere in città, “catrame e cemento”; perché non lasciano l’erba, una delle prime canzoni di protesta contro la smisurata cementificazione.

MAHATMA GANDHI
Quello che stiamo facendo alle foreste del mondo non è altro che uno specchio di ciò che stiamo facendo a noi stessi e agli altri.
RASPUTIN
I veleni abbracceranno la Terra come un focoso amante. E’ nel mortale abbraccio, i cieli avranno l’alito della morte e le fonti non daranno più che acque amare e molte di queste acque saranno più tossiche del sangue marcio del serpente. Gli uomini moriranno di acqua e di aria, ma si dirà che sono morti di cuore e di reni.
ANDREINA MORETTI
Mi manchi paese mio, mia culla antica, mi manca il tuo odore salato, il tuo sapore remoto, il calore degli affetti dinanzi alla fiamma invernale, il rintocco della campana che scandisce le ore ripetendo: “Ritorna, ti aspetto, ti amo anch’io”.
REMOZIONI:
Spesso ci poniamo la domanda di come mai il mondo è diventato così, ma penso che dovremmo chiederci cosa si potrebbe fare per miglioralo, e credo che a questa una risposta potrebbe esserci, ma dobbiamo darla tutti insieme. Salvare la natura è salvare il mondo.

ADRIANO CELENTANO
IL RAGAZZO DELLA VIA GLUCK

Questa è la storia
Di uno di noi
Anche lui nato per caso in via Gluck
In una casa, fuori città
Gente tranquilla, che lavorava
Là dove c’era l’erba ora c’è
Una città
E quella casa in mezzo al verde ormai
Dove sarà
Questo ragazzo della via Gluck
Si divertiva a giocare con me
Ma un giorno disse
Vado in città
E lo diceva mentre piangeva
Io gli domando amico
Non sei contento
Vai finalmente a stare in città
Là troverai le cose che non hai avuto qui
Potrai lavarti in casa senza andar
Giù nel cortile
Mio caro amico, disse
Qui sono nato
In questa strada
Ora lascio il mio cuore
Ma come fai a non capire
È una fortuna, per voi che restate
A piedi nudi a giocare nei prati
Mentre là in centro io respiro il cemento
Ma verrà un giorno che ritornerò
Ancora qui
E sentirò l’amico treno
Che fischia così
“Uah, uah”
Passano gli anni
Ma otto son lunghi
Però quel ragazzo ne ha fatta di strada
Ma non si scorda la sua prima casa
Ora coi soldi lui può comperarla
Torna e non trova gli amici che aveva
Solo case su case
Catrame e cemento
Là dove c’era l’erba ora c’è
Una città, ah
E quella casa in mezzo al verde ormai
Dove sarà, ah
Non so, non so
Perché continuano
A costruire, le case
E non lasciano l’erba
Non lasciano l’erba
Non lasciano l’erba
Non lasciano l’erba
Eh no
Se andiamo avanti così, chissà
Come si farà
Chissà
Chissà
Come si farà

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