Disco Ricordo, Lucio Dalla – 4 marzo 1943

lucio dalla

Il brano che radioadriatico.altervista.org propone oggi è stato selezionato da Remo Wj che con lo slogan: Lasciate ogni speranza o voi che leggete” Un tuffo nel passato, nel suo Disco Ricordo ci porta oggi nel 1971.

La canzone scritta da Lucio Dalla e Paola Pallottino, arrangiamento musicale Ruggero Cini, in origine la canzone doveva chiamarsi “Gesubambino” la stessa Paola Pallottino spiegò la canzone dicendo che l’avevano scritta per Lucio Dalla rimasto orfano del padre all’età di 7 anni, ma poi è diventata una canzone per l’assenza della madre.
Fu cantata dal vivo la prima volta nel dicembre 1970 al teatro Duse di Bologna, e poi successivamente al festival di Sanremo nel 1971 in coppia con la Nuova Equipe 84, il testo fu modificato a causa di diverse censure per potervi partecipare.


In realtà non è autobiografica, parla della storia di una ragazza madre, che ha un figlio con un soldato alleato, parla di vita e amore, di catene spezzate e di assenze, furono sostituite: il titolo da “Gesubambino” a quello di “4 marzo 1943”; la frase “mi riconobbe subito proprio l’ultimo mese“ diventò: “mi aspettò come dono d’amore fino dal primo mese”, la frase “giocava alla Madonna con il bimbo da fasciare” diventò: “giocava a far la donna con il bimbo da fasciare” la frase “E’ anche adesso che bestemmio e bevo vino, per ladri e puttane sono Gesubambino”. diventò: “E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino, per la gente del porto mi chiamo Gesubambino”.

E’ stata cantata in francese da Dalida, Patty Pravo, Francesco De Gregori, da Lucio Dalla insieme a Francesco De Gregori, da Lucio Dalla insieme a Gigi D’Alessio, da Lucio Dalla insieme a Chico Buarque e Toquinho, dai Negroamaro, Ron, Ornella Vanoni, Maurizio Vandelli , Neri per caso, Lorenzo Jovanotti e Luca Carboni, Mango, e moltissime ma moltissime cover.

ANDREINA MORETTI – “…Abbracciami forte e donami l’odore dei biscotti alla cannella, di zucchero filato e di dolce caramella.
Mamma ormai sono cresciuta ma ho ancora paura dei tuoni e dei rumori, ho tanta voglia di favole e magia, è notte e tu sei tanto stanca, vengo io a farti un po’ di compagnia.

GIOVANNA FERRI – Pria di sera l’alma sospira d’amor prigioniera finchè l ner non l’inghiotte e al desio soggiace.

REMOZIONI: Sulla sua lapide c’è scritto: Buonanotte, anima mia adesso spengo la luce e così sia.

LUCIO DALLA
4 MARZO 1943

Dice che era un bell’uomo
E veniva, veniva dal mare
Parlava un’altra lingua però sapeva amare
E quel giorno lui prese mia madre sopra un bel prato
L’ora più dolce prima d’essere ammazzato
Così lei restò sola nella stanza,
La stanza sul porto
Con l’unico vestito, ogni giorno più corto
E benchè non sapesse il nome
E neppure il paese
M’aspettò come un dono d’amore
Fino dal primo mese
Compiva sedici anni
Quel giorno la mia mamma
Le strofe di taverna
Le cantò la ninna nanna
E stringendomi al petto che sapeva,
Sapeva di mare, giocava a far la donna
Con il bimbo da fasciare
E forse fu per gioco o forse per amore
Che mi volle chiamare come Nostro Signore
Della sua breve vita il ricordo,
Il ricordo più grosso, è tutto in questo nome
Che io mi porto addosso
E ancora adesso che gioco a carte
E bevo vino,
Per la gente del porto
Mi chiamo Gesù Bambino
E ancora adesso che gioco a carte
E bevo vino,
Per la gente del porto
Mi chiamo Gesù Bambino
E ancora adesso che gioco a carte
E bevo vino,
Per la gente del porto
Mi chiamo Gesù Bambino

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