Disco Ricordo, Angelo Branduardi, Alla fiera dell’est

Radio Adriatico

Il brano che presentiamo è stato selezionato da Remo Wj che con lo slogan: Lasciate ogni speranza o voi che leggete” Un tuffo nel passato, nel suo Disco Ricordo ci porta oggi nel 1976.

La canzone è molto simpatica, per bambini e adulti, era un richiamo alla cultura Ebraica, ma soprattutto a un adattamento di un canto Pasquale Ebraico, dal titolo Chad Gadya, una scrittura di 10 strofe recitata al termine della Haggadash Shel Pesach (Narrazione della Pasqua) durante la cena Pasquale, ma lì, il topolino era un capretto, nella canzone, ogni animale simboleggia un evento umano o divino, o situazioni vissute, ripercorrendo la storia dell’Isrlaele antico narrata nella Bibbia.
E infine la filastrocca della canzone, chiude con e venne DIO e il suo giudizio espressi come l’ultima e definitiva parola sulla storia e sulla vita, che uccise L’ANGELO DELLA MORTE, che uccise IL MACELLAIO, che rappresenta i tumulti che annunciano l’arrivo del Messia a liberare Israele, che uccise il BUE, era la dominazione ellenistica sopraggiunta con la conquista di Alessandro Magno, che bevve L’ACQUA, Ciro il Grande che sconfisse Babilonia consentendo agli Israeliti di tornare in Palestina, che spense il FUOCO, le fiamme che divorarono Gerusalemme nel 586 a.c. ad opera del regno neo babilonese di Nabucodonosor, che bruciò il BASTONE, che Dio donò a Mosè come strumento per realizzare prodigi per liberare gli Isrlaeliti dalla schiavitù d’Egitto, che bastonò il CANE, simboleggia il dominio dei Faraoni d’Egitto che superarono la potenza del “gatto”, nel periodo ramesside, senza sconfiggerlo, il cane morse il gatto senza ucciderlo,e venne il GATTO, rappresentava il re di Babilonia Nimrod, che odiava il Dio unico, tanto da mettere Abramo in una fornace ardente, da cui ne uscì miracolosamente illeso, e in ultimo IL TOPO, “il capretto” che rappresentava il patriarca Abramo.

AZZ che sudata, hehehe, scusate se mi sono dilungato, ma era per dirvi che a volte dietro a una canzone che sembra una canzoncina, invece c’è la ricerca di storie di popoli e persone, e credo sia sicuramente una filastrocca rimasta nella memoria di tutti, un peccato considerarla una storiella affascinante per bambini, o divertente per i più grandi; ed è cantata dal menestrello della musica italiana.
Che voce, che musica.

REMOZIONI:
Io ho un canarino, “Freddy” che al mercato mia moglie comprò.

Angelo Branduardi Alla fiera dell’est (45 giri originale italiano)

ANGELO BRANDUARDI
ALLA FIERA DELL’EST
Alla fiera dell’est, per due soldi, un topolino mio padre comprò
Alla fiera dell’est, per due soldi, un topolino mio padre comprò
E venne il gatto, che si mangiò il topo, che al mercato mio padre comprò
E venne il gatto, che si mangiò il topo, che al mercato mio padre comprò
Alla fiera dell’est, per due soldi, un topolino mio padre comprò
E venne il cane, che morse il gatto, che si mangiò il topo
che al mercato mio padre comprò.
Alla fiera dell’est, per due soldi, un topolino mio padre comprò
E venne il bastone, che picchiò il cane, che morse il gatto,
che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla fiera dell’est, per due soldi, un topolino mio padre comprò
E venne il fuoco, che bruciò il bastone, che picchiò il cane,
che morse il gatto, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla fiera dell’est, per due soldi, un topolino mio padre comprò
E venne l’acqua che spense il fuoco che bruciò il bastone che picchiò il cane
che morse il gatto, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla fiera dell’est, per due soldi, un topolino mio padre comprò
E venne il toro, che bevve l’acqua, che spense il fuoco,
che bruciò il bastone, che picchiò il cane,
che morse il gatto, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla fiera dell’est, per due soldi, un topolino mio padre comprò
E venne il macellaio, che uccise il toro, che bevve l’acqua,
che spense il fuoco, che bruciò il bastone, che picchiò il cane,
che morse il gatto, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla fiera dell’est, per due soldi, un topolino mio padre comprò
E l’angelo della morte, sul macellaio, che uccise il toro, che bevve l’acqua,
che spense il fuoco, che bruciò il bastone, che picchiò il cane,
che morse il gatto, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla fiera dell’est, per due soldi, un topolino mio padre comprò
E infine il Signore, sull’angelo della morte, sul macellaio,
che uccise il toro, che bevve l’acqua, che spense il fuoco,
che bruciò il bastone, che picchiò il cane, che morse il gatto,
che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla fiera dell’est, per due soldi, un topolino mio padre comprò

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